Attore italiano. Dopo gli studi classici, esordisce nel teatro, dove le sue indiscutibili qualità d'interprete lo rendono uno dei più grandi e apprezzati attori della sua epoca. Dal 1914 lavora anche per il cinema, ottenendo però riscontri decisamente inferiori. Deluso, torna a dedicarsi esclusivamente all'attività teatrale fino al 1934, quando, diretto da C.L. Bragaglia, compare in Quella vecchia canaglia. Sottovalutato da pubblico e critica, abbandona nuovamente il cinema fino al 1938, quando con Il documento di M. Camerini e La vedova di G. Alessandrini ottiene il giusto riconoscimento. Da allora continua ad alternare, con una certa regolarità, cinema e teatro.